03/09/2020
servizio di EMANUELE CANTA
Questa è la storia di una mamma che ha perso la responsabilità genitoriale sul figlio e che quel figlio adesso non sa più dove sia. Nessuna notizia dallo scorso 14 agosto. Quando il bambino le viene strappato via dalle braccia è quasi mezzogiorno, fa caldo, è piena estate. La mamma sta parlando con alcuni operatori dei servizi sociali, sembra una normale chiacchierata ma in mano quegli stessi operatori hanno il decreto del giudice: “collocamento con assoluta urgenza del minore in area ed idoneo ambiente, protetto e segreto, da attuarsi con l’ausilio delle Forze dell’Ordine”. Tutto è iniziato 3 anni fa quando la madre decide di troncare la relazione con il suo convivente, e padre del bambino, che ha anche denunciato per violenza contro di lei (procedimento archiviato) e per abusi sul figlio, quest’ultimo procedimento giudiziario è ancora in corso. Quella tra la mamma e il suo ex compagno è una battaglia a colpi di denunce e di accuse reciproche. Tra cui quella, rivolta proprio alla madre, di non aver voluto vaccinare il bambino, per i servizi sociali e per il consulente tecnico d’ufficio che redigono la relazione questo è un aggravante, ma lei insiste: “Non sono una No Vax, mio figlio ha uno stato di salute incompatibile con il programma di vaccinazione”.
Medici, pediatri, biologi: sono diverse le relazioni che spiegano l’incompatibilità del bambino con alcuni tipi di vaccino o che perlomeno consigliano una serie di esami approfonditi per escludere qualsiasi eventuale reazione o controindicazione. Del caso si è occupato, tra gli altri, il biologo Franco Trinca e il nanopatologo Stefano Montanari, consulenti di parte della madre. Ma non è solo una questione legata ai vaccini, per il ctu incaricato dal tribunale tra la mamma e il figlio c’è un “rapporto simbiotico”, i due avrebbero stretto un “patto di lealtà”, scrivono, che allontanerebbe il bambino dal padre, rifiutato e visto come figura ostile. Secondo le relazioni stilate, non sarebbe una madre in grado assolvere all’obbligo di istruire ed educare il figlio. La decisione del giudice, sulla base di queste considerazioni espresse dal ctu, è quindi inevitabile: sospesa la responsabilità genitoriale di padre e madre, la tutela del minore passa in capo all’Azienda Sanitaria Provinciale. Abbiamo cercato di capire di più recandoci alla sede dei servizi sociali che hanno in carico il bambino. Bocche cucite: “C’è un procedimento giudiziario in corso – spiegano - e non abbiamo nulla da dichiarare, eseguiamo soltanto le disposizioni del giudice”!
Questa vicenda, assai delicata, #Byoblu24 l’ha voluta affrontare impegnandosi in una ricostruzione dei fatti obiettiva e completa, dispiace per il tentativo andato a vuoto di contattare anche il legale dell’altra parte in causa, il padre del bambino: rimaniamo a disposizione per qualsiasi intervento volto a completare e chiarire ulteriormente la questione.
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