18/03/2021
Tutela della dignità. Tutela della libertà. Tutela dell'autodeterminazione terapeutica. Tutela della salute. Questi sono i principi che devono – dovrebbero – ispirare ogni scelta in ambito medico, protetti e sanciti non solo dagli articoli 2, 13 e 32 della nostra Costituzione (rispettivamente: tutela dei diritti inviolabili della persona, tutela della libertà personale, tutela della salute e dell’autodeterminazione terapeutica), ma anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
La Pandemia, però, sta mettendo a dura prova ogni ambito sociale conosciuto, dalla psicologia personale ai diritti fondamentali dell'uomo, dalla possibilità di girare liberamente per le strade all'esercitare democraticamente il volere di un popolo.
Non fa eccezione 'l'obbligo vaccinale', già ampiamente criticato prima di questo totale sconvolgimento.
Gaetano Edoardo Napoli, docente ordinario di Diritto Privato all'Università degli studi di Roma, ha approfondito questo tema in un ambito particolare ovvero “La somministrazione del vaccino alle persone ricoverate nelle strutture sanitarie assistite (RSA)” trattata nel decreto legge n.1 del 5 gennaio 2021.
Nel testo si trova la disciplina per la manifestazione del consenso al trattamento sanitario della vaccinazione anti Covid-19 e si riferisce agli incapaci, persone bisognose di cure e attenzioni, tanto quanto i bambini. Persone impossibilitate a difendersi che, forse più di altre, rischiano di veder calpestati i propri diritti dalle anomalie di un testo normativo che, secondo Napoli, potrebbe far pensar male del legislatore che l'ha scritta.