Vi ricordate il mito della caverna di Platone? Il filosofo immaginava degli uomini chiusi in una caverna, incatenati e impossibilitati a volgere lo sguardo indietro dove ardeva un fuoco. Un fuoco che con la sua luce proiettava su una parete le ombre di uomini che vivevano liberi, al di fuori della caverna. Ombre che, danzando sulla parete, venivano scambiate per cose reali. Vi ricorda qualcosa? Forse Platone non aveva mai visto una televisione, ma oggi il nostro salotto è proprio come quella caverna, le immagini sullo schermo sono la parete, e gli uomini incatenati come schiavi... siamo noi.
Il rischio che l’informazione, la politica, la società, tutto venga “visto” e vissuto come un riflesso della parete di quella caverna è molto più che una possibilità teorica: è quasi una certezza. Ma per il blogger e documentarista Massimo Mazzucco può accadere di peggio: “I siti di debunking e l’informazione unica sono come un Velo fra la realtà e la sua stessa proiezione". E prosegue: "almeno nella caverna di Platone si potevano vedere le ombre precise, con il velo non è possibile!”. Ad intervenire su #Byoblu24 è anche il blogger Antonio Masoni, autore dell’articolo “I siti a caccia di bufale? Chiedetevi chi ci sta dietro”.
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